Adattamento ai cambiamenti climatici: una grande sfida per il bosco

31.10.2016  |  News

In seguito ai cambiamenti climatici, gli alberi che germogliano oggi una volta raggiunta la loro età media già vivranno in un clima notevolmente mutato. Questa situazione esporrà il bosco a forti pressioni e metterà in pericolo nei prossimi decenni importanti sue prestazioni. È quanto si evince dai risultati del programma di ricerca Bosco e cambiamenti climatici, avviato nel 2009 dall’Ufficio federale dell’ambiente (UFAM) e dall’Istituto federale di ricerca per la foresta, la neve e il paesaggio (WSL). Mediante una gestione adeguata si intende aumentare la capacità di adattamento dello spazio vitale bosco.

I cambiamenti climatici avvengono con tale rapidità che occorre chiedersi se in assenza dell’intervento dell’uomo il bosco sia ancora in grado di adeguarsi e di mantenere le sue molteplici prestazioni, ad esempio la produzione di legna, la protezione contro i pericoli naturali o la funzione di luogo di ristoro per la popolazione. Dall’inizio dell’industrializzazione il riscaldamento climatico in Svizzera è già aumentato di circa 1,9 °C. L’Accordo di Parigi sul clima, che mira a limitare il riscaldamento globale a 1,5-2 °C, comporta un riscaldamento aggiuntivo di 1 o 2 °C.

Per i boschi della Svizzera il riscaldamento si traduce in un innalzamento di 500-700 metri delle zone di vegetazione. Pertanto i boschi di montagna oggi dominati da conifere saranno in futuro sempre più popolati da latifoglie. Le temperature sempre più elevate e la crescente siccità durante il periodo vegetativo comporteranno stress per gli alberi, aumenteranno il pericolo di incendi di boschi e favoriranno la diffusione di organismi nocivi. In caso di prolungata siccità, ad esempio, l’abete rosso sarà più esposto all’infestazione da bostrico. Inoltre sarà sempre più raro incontrarlo a basse quote, mentre le specie arboree più resistenti alla siccità, come ad esempio il rovere, vi troveranno condizioni sempre migliori.

I forestali e i proprietari di bosco dovrebbero adattare sin d’ora le cure per il proprio bosco alle future condizioni. Per trasmettere loro delle conoscenze di base solide l’Istituto federale di ricerca per la foresta, la neve e il paesaggio (WSL) e l’Ufficio federale dell’ambiente (UFAM) hanno avviato nel 2009 il programma di ricerca Bosco e cambiamenti climatici (cfr. riquadro 1), i cui risultati forniscono una panoramica unica e complessiva per l’Europa centrale sulle ripercussioni dei cambiamenti climatici sugli alberi e sulle molteplici prestazioni dei boschi.

Garantire le prestazioni del bosco nonostante i cambiamenti climatici

I risultati della ricerca mostrano che i boschi possono adattarsi solo in misura limitata ai cambiamenti climatici. Tuttavia, non saranno probabilmente più in grado di svolgere ovunque e nella stessa misura come sinora le loro prestazioni, come ad esempio la funzione di protezione contro i pericoli naturali, la produzione sempre più importante del legno quale materia prima e vettore energetico o la funzione di luogo di ristoro per la popolazione. Un incidente maggiore, come ad esempio l’incendio boschivo verificatosi sopra Leuk (VS) nell’estate torrida del 2003, può indebolire la naturale funzione di protezione del bosco contro i pericoli naturali e rendere necessarie costose misure di protezione come il rimboschimento e la costruzione di opere di protezione contro le valanghe. Ci vorranno decenni finché la funzione di protezione del bosco sarà di nuovo pienamente ristabilita. In seguito ai cambiamenti climatici, la frequenza di simili eventi può aumentare.

Per prevenire la perdita di tali prestazioni, il programma di ricerca ha sviluppato delle strategie di gestione adattate alle condizioni climatiche mutate. Tali strategie prevedono in particolare il rafforzamento della promozione della diversità delle specie arboree. L’entità dell’impatto dei cambiamenti climatici subiti da un bosco e la determinazione del tipo di gestione che facilita il passaggio dello stesso nelle nuove condizioni climatiche, dipendono in modo decisivo dalle caratteristiche della sua ubicazione, e quindi dallo spessore del suolo, dall’approvvigionamento idrico e dall’esposizione al sole. Queste condizioni mutano in spazi circoscritti e occorre tenerne conto nell’ambito della gestione del bosco. Apposite carte che raffigurano particelle piccole consentono ad esempio di delimitare i settori in cui potrà continuare a crescere l’abete rosso, una specie arborea sensibile al clima, (riquadro 2). In collaborazione con i servizi forestali cantonali, i proprietari di bosco e le associazioni dell’economia forestale e ambientaliste, nell’ambito di test condotti nel bosco si sta attualmente esaminando la capacità di adattamento di alcune specie arboree raccomandate.

Riquadro 1: Programma di ricerca Bosco e cambiamenti climatici

Il programma di ricerca Bosco e cambiamenti climatici, avviato nel 2009 da WSL e UFAM, aveva come obiettivo l’elaborazione sia delle conoscenze di base necessarie sia strumenti ausiliari volti a consentire decisioni fondate. Sono stati realizzati oltre 40 progetti, i cui risultati sono stati confrontati o completati con quelli ottenuti dalle ricerche svolte a livello internazionale. Oltre al WSL hanno partecipato al programma anche l’Università di Basilea, il Politecnico federale di Zurigo, il Paul Scherrer Institut di Villigen (AG), la Scuola universitaria professionale bernese di scienze agronomiche, forestali e alimentari (BE), l’Istituto per biologia vegetale applicata di Schönenbuch (BL), la ditta Meteotest di Berna come pure diversi studi di ingegneria. L’UFAM ha contribuito al finanziamento del programma di ricerca stanziando 11 milioni di franchi. Notevoli investimenti sono inoltre stati effettuati anche dal WSL e da altri istituti di ricerca. I risultati e le conclusioni saranno presentati il 29 novembre 2016 in occasione del convegno pubblico «Forum für Wissen – Wald und Klimawandel» presso il WSL a Birmensdorf.

Riquadro 2: Applicazione pratica quale obiettivo centrale

Un obiettivo centrale del programma è stato sin dall’inizio l’applicazione pratica dei risultati della ricerca. In Svizzera le condizioni di crescita dei boschi, determinate ad esempio dallo spessore o dall’umidità del suolo o dall’esposizione al sole di un pendio, variano spesso entro spazi brevi e sono raffigurate su cartine ad alta risoluzione. Per i forestali queste cartine sono strumenti di pianificazione affidabili, ad esempio per determinare le misure da adottare nei boschi di protezione. Una serie di progetti di ricerca ha esaminato i mutamenti delle stazioni forestali attuali nel quadro di scenari climatici diversi e le relative ripercussioni a lungo termine sul bosco. Sulla base di tali esami sono al momento state emanate diverse raccomandazioni su come gestire il bosco e su quali specie arboree scegliere. Attualmente, alcune raccomandazioni concrete di specie arboree emanate nel quadro del programma di ricerca vengono consolidate nell’ambito di test condotti nel bosco in collaborazione con i servizi forestali cantonali, i proprietari di bosco e le associazioni dell’economia forestale e ambientaliste.

I risultati del programma di ricerca sono utilizzati anche per l’attuazione dell’articolo 28a «Provvedimenti per far fronte ai cambiamenti climatici», approvato dal Parlamento nell’aprile 2016 nel quadro della revisione della legge forestale. Inoltre contribuiscono all’attuazione della Strategia di adattamento ai cambiamenti climatici in Svizzera, approvata nel 2012 dal Consiglio federale, e alla Politica forestale 2020.

Contatto

Rolf Manser
Leiter Abteilung Wald, Bundesamt für Umwelt BAFU
Leiter Steuerungsausschuss des Forschungsprogramms Wald und Klimawandel
3003 Bern
Tel. 058 464 78 39