23.11.2023 | Tamara Baumann | WSL News
Le città non sono un habitat naturale per animali selvatici. Vi sopravvivono solo le specie il cui modo di vivere è compatibile con l’ambiente urbano. Uno studio internazionale con partecipazione dell’Istituto federale di ricerca WSL ha analizzato le strategie di sopravvivenza di animali selvatici nelle città. Le conoscenze che ne derivano sono una a base importante per pianificare spazi urbani che sostengano la diversità delle specie.
La crescita delle città e delle aree edificate è una delle principali cause di perdita di specie in tutto il mondo. Questo sviluppo priva molti organismi del loro ambiente naturale. Gli spazi verdi nelle città sono spesso piccoli e frammentati. Gli animali che vi vivono devono inoltre affrontare le temperature più elevate tipiche delle città, l'inquinamento atmosferico, la luce il traffico intenso. "Le città sono una sorta di filtro per la biodiversità locale. Le specie animali che non trovano cibo o luoghi dove riprodursi e allevare la prole si estinguono", spiega l'ecologo del WSL Marco Moretti.
Tuttavia, le città possono avere un alto livello di biodiversità se nella pianificazione e nella gestione degli spazi verdi si tiene conto delle diverse esigenze e strategie di vita delle specie. Questo perché gli animali possono sopravvivere in città in molti modi diversi. Lo dimostra uno studio pubblicato sulla rinomata rivista scientifica Nature Communications con la partecipazione del WSL.
Il consorzio di ricerca internazionale ha analizzato i dati di misurazione relativi al fisico, alla riproduzione e alla dieta di api, coleotteri terrestri, uccelli, pipistrelli, anfibi e rettili. I dati rilevati sono provenuti da 379 città di 6 continenti così come da regioni tropicali e di gruppi di specie che in precedenza erano stati poco studiati.
Pipistrelli più mobili e rettili esigenti ¶
I ricercatori si aspettavano di trovare nelle città soprattutto i animali generalisti, vale a dire che possono nutrirsi da diverse fonti e non sono esigenti nella scelta dei siti di nidificazione e riproduzione. Gli specialisti, che dipendono da fonti di cibo o siti di riproduzione specifici, di solito hanno grosse difficoltà a vivere in città.
Tuttavia, l'analisi mostra che anche gli specialisti hanno una possibilità di sopravvivenza se trovano condizioni di vita adeguate. I ricercatori hanno infatti individuato diverse strategie di vita o "sindromi da tratto urbano", che hanno classificato in quattro gruppi (vedi riquadro). Si differenziano principalmente per il modo in cui gli animali trovano il cibo e si riproducono.
Gli anfibi e i rettili hanno poche possibilità di trovare siti di riproduzione adatti (stagni o zone soleggiate e tranquille) in città. Rimangono nella stessa area per il resto della loro vita e si specializzano nel cibo disponibile. Questa specializzazione riduce la competizione per il cibo e permette a più animali di vivere in uno spazio limitato. Tuttavia, questi specialisti meno mobili sono fortemente minacciati nelle città a causa della perdita e della frammentazione dei loro habitat, della mancanza di cibo e dell'inquinamento ambientale. Ciò significa che le popolazioni di questi Specialisti di habitat particolari sono più a rischio di estinzione.
Gli uccelli e le api selvatiche vivono principalmente in un luogo centrale dal quale si procurano il cibo nell'area circostante. In cambio, sono meno esigenti in fatto di cibo e mangiano quello che trovano. Inoltre, in città vivono piuttosto uccelli che pongono poche uova. In questo modo la probabilità che i singoli piccoli ricevano cibo a sufficienza e sopravvivano è più grande.
I tipici generalisti ad alta mobilità sono invece i coleotteri terrestri e i pipistrelli. Alcuni pipistrelli che vivono in città sono orientati a percorrere le maggiori distanze possibili tra i siti di nidificazione e le fonti di cibo. Si muovono liberamente in città e sfruttano le varie opportunità di foraggiamento che la città offre.
Evitare le trappole per la biodiversità ¶
Lo studio conferma che le città offrono spazio a molte creature diverse. "Tuttavia, le risorse importanti per gli animali devono essere protette. Soprattutto i luoghi di riproduzione, che sono rari per molte specie specializzate", sottolinea Moretti. La biodiversità e le diverse esigenze degli esseri viventi devono quindi essere prese in considerazione nella pianificazione urbana.
Per la Svizzera, ad esempio, ciò significa che, sebbene le città debbano diventare più densamente popolate, è necessario pianificare sufficienti spazi verdi adatti alle diverse esigenze ecologiche delle varie specie. "Ad esempio, i tetti potrebbero essere sempre maggiormente rinverditi", suggerisce Moretti. "Sono importanti anche i ponti o i corridoi tra i diversi spazi verdi". Senza percorsi di collegamento, le aree piccole e isolate diventano trappole per gli organismi che non possono diffondersi, con il rischio di un aumento della consanguineità e di un declino delle popolazioni. Anche la qualità degli spazi verdi è importante, come spiega Moretti: " Gli spazi verdi dovrebbero ospitare molte piante diverse. Questo aumenta la biodiversità degli insetti, che a loro volta sono una fonte di cibo per gli uccelli e altre specie animali".
Quattro strategie per adattarsi alle città
Non essere esigenti è la strategia dei generalisti mobili. I pipistrelli e i coleotteri terrestri sopravvivono grazie a una dieta varia e a un'elevata mobilità. Questo permette loro di volare su distanze più lunghe e di spostarsi più facilmente tra spazi verdi separati.
D'altra parte, ci sono gli specialisti di habitat particolari, che comprendono anfibi e rettili. Vivono in habitat ideali per loro e che non abbandonano per il resto della loro vita. Sono inoltre specializzati in una sola fonte di cibo. Questo riduce la competizione tra le specie animali in piccole aree e permette di sfruttare diverse nicchie ecologiche.
I specie legate al sito di riproduzione sono mobili, ma ancora legati al loro sito di riproduzione. Queste specie animali hanno un habitat centrale da cui partono per il foraggiamento. Le api e gli uccelli, ad esempio, hanno questa strategia di adattamento. Entrambi sono meno mobili delle loro controparti rurali, ma sono meno selettivi nella loro dieta.
Una quarta strategia degli specialisti mobili può essere derivata dalle tre strategie osservate. Questa strategia non è stata osservata nello studio. Tuttavia, c'è motivo di credere che esistano anche specie mobili specializzate in particolari alimenti. Potrebbero cercare il loro cibo individuale in un'ampia area senza tornare in un luogo centrale.
Sindrome urbana
Mobilità
Alimentazione
Riproduzione
Generalisti mobili
Ottima mobilità
Regime alimentare generalista
Strategie e siti diversi
Specialisti mobili
Ottima mobilità
Regime alimentare specialista
Strategie diverse in siti specifici
Specie legate al sito di riproduzione
Fedeltà al sito
Regime alimentare generalista
Strategie e siti specifici
Specialisti di habitat particolari
Mobilità ridotta
Regime alimentare specialista
Strategie e siti specifici
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