Nuove specie vegetali segnalano il clima che cambia

7.3.2022  | Stephanie Kusma | News WSL

Una nuova analisi dei cambiamenti nella flora del Cantone di Zurigo ha permesso all’Istituto di ricerca per la foresta, la neve e il paesaggio WSL di identificare vincenti e perdenti, nonché i motivi dietro il successo delle specie neofite.

Quando clima e utilizzazione del suolo cambiano, vengono favorite alcune specie vegetali e penalizzate altre. Per il Cantone di Zurigo, i ricercatori dell’Istituto federale di ricerca per la foresta, la neve e il paesaggio WSL e dell’Università di Zurigo sono stati in grado di identificare vincitori e vinti di questo processo grazie a una fonte di dati unica nel suo genere.

Piante stabilite da lungo tempo nelle zone umide e nei prati magri sono in recessione, mentre è aumentata la frequenza di un numero eccezionalmente elevato di specie alloctone, vale a dire nuove. Nel lasso di tempo tra i dati storici e le rilevazioni attuali, si è diffuso ben il 66 per cento di queste cosiddette neofite. Per contro, solo il dieci per cento delle specie autoctone ha fatto registrare un’evoluzione simile.

Un colpo di fortuna «storico»

«Abbiamo avuto la grande fortuna che per il Cantone di Zurigo fossero disponibili ampi dati sulla flora storica», afferma Wohlgemuth, autore principale dello studio. I ricercatori hanno potuto accedere a complessivamente oltre 19'000 reperti storici singoli risalenti al periodo tra il 1900 e il 1930. Ciò ha consentito un confronto diretto con il mondo vegetale odierno.

Quest’ultimo, tuttavia, non metteva in luce le cause dei cambiamenti. Per identificarle i ricercatori hanno analizzato i cosiddetti indicatori ecologici delle specie, che descrivono le esigenze ecologiche di una pianta mediante una scala di cinque livelli (da ridotte a elevate).

«Uno significa per esempio che la pianta cresce in luoghi con temperature fredde, ossia in quota, mentre cinque che preferisce temperature molto calde», spiega Wohlgemuth. Tali indicatori riguardano non solo la temperatura, ma anche le predilezioni delle piante in termini di umidità, esposizione alla luce o sostanze nutritive.

Più caldo, più secco e con più sostanze nutritive

Per il loro studio, Wohlgemuth e i suoi colleghi hanno calcolato la media degli indicatori di diversi gruppi di piante, confrontando per esempio specie autoctone e neofite. Come spiega Daniel Scherrer, primo autore dello studio, queste ultime si sono rivelate le spie più significative delle mutate condizioni di vita nel Cantone.

Dai loro indicatori emerge che prediligono habitat caldi, secchi e ricchi di sostanze nutritive. La loro ripetuta comparsa nelle aree corrispondenti del Cantone rispecchia l’intensificazione dell’agricoltura e la progressiva urbanizzazione, così come il prosciugamento di numerose zone umide che ne deriva.

Un chiaro segnale climatico

Ad ogni modo, lo studio evidenzia che dietro al successo delle neofite non c’è solo un cambiamento nell’utilizzazione del suolo: «L’aumento delle neofite dipende anche dall’innalzamento delle temperature», dichiara Scherrer. I ricercatori sono quindi riusciti a documentare un chiaro segnale climatico nell’evoluzione della flora in pianura. Finora, in questi luoghi era stato difficile distinguere l’influenza del clima dai cambiamenti nell’utilizzazione del suolo.

Il confronto degli indicatori e dei baricentri distributivi globali delle neofite e delle specie autoctone ha evidenziato una differenza di circa 1,8 gradi in termini di temperature preferite. Questo valore corrisponde all’incirca all’aumento della temperatura (pari a due gradi) rilevato nel Cantone di Zurigo rispetto al periodo preindustriale.

«Non è tuttavia possibile dimostrare un nesso causale: molte delle neofite erano già presenti prima del 1900, mentre altre si sono aggiunte solo negli ultimi due decenni», avvisa Scherrer. «Ciononostante, è interessante notare la corrispondenza delle cifre».

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