La biodiversità sta attualmente diminuendo in una misura senza precedenti nella storia dell’umanità, tanto a livello locale quanto su scala globale. Questa situazione minaccia non per ultimo anche il benessere umano. Ciò richiede un’azione rapida, che a sua volta presuppone una buona comprensione della biodiversità. Secondo gli autori del primo articolo di sintesi sull’iniziativa Blue-Green Biodiversity (BGB), tuttavia, nella ricerca ecologica una forte divisione tra discipline ed ecosistemi impedisce approcci globali. Di conseguenza, analisi e misure sarebbero a loro parere spesso limitate a singoli habitat. Proprio per questo motivo il Consiglio dei PF ha dato vita a questa iniziativa, mirata a una migliore connessione nel campo della ricerca sulla biodiversità terrestre e acquatica.
Nel 2020, nella prima fase del programma, i ricercatori di WSL ed Eawag hanno svolto congiuntamente progetti interdisciplinari. In questo modo hanno potuto evidenziare il legame degli ecosistemi terrestri e acquatici e mettere in luce come a livello pratico sia conveniente un approccio integrato. Il primo articolo di sintesi presenta tre esempi.
Anfibi, uccelli canterini e politica ¶
Gli anfibi, per esempio, vivono nell’acqua durante lo stadio larvale, mentre poi nella fase adulta sfruttano generalmente habitat terrestri. La creazione di nuovi stagni si rivela pertanto efficace solo se al tempo stesso viene assicurato il loro collegamento con gli ambienti terrestri evitando che vi siano ostacoli (come strade) a separarli. Come mostra il secondo esempio, anche le reti alimentari superano frequentemente i confini tra terra e acqua. Gli uccelli canterini danno infatti spesso in pasto alle loro nidiate insetti acquatici, più nutrienti di quelli di terra. Con il cambiamento climatico, tuttavia, i periodi di nidificazione e l’offerta di insetti sono sempre più slegati, circostanza che può mettere a rischio l’allevamento della prole. Per individuare tali effetti indiretti è necessario osservare congiuntamente gli habitat acquatici e terrestri.
Il terzo esempio rivela in quali settori della politica il tema della biodiversità è già arrivato e in quali non ancora. Mentre a livello di politica ambientale e politica agricola esiste una consapevolezza rispetto ai temi della biodiversità, quest’ultima è meno presente nella discussione relativa a economia, energia e pianificazione del territorio. A dimostrarlo sono le ricorrenze del termine «biodiversità» nei dibattiti del Parlamento e del Consiglio federale in merito alle leggi.
Gli autori dell’articolo sottolineano che modelli e cause dei cambiamenti a livello di biodiversità spesso possono essere scoperti e affrontati dal lato pratico solo se gli habitat terrestri e acquatici vengono analizzati in parallelo. L’iniziativa comune di ricerca BGB si impegna per abbattere le barriere settoriali.
Gli habitat acquatici e terrestri si intrecciano e si influenzano reciprocamente. La figura (in inglese) mostra le domande della comunità di ricerca BGB. Figura: Stefan Scherrer: Eawag
Contatto ¶
Prof. Dr. Florian Altermatt
Eawag/University of Zurich
florian.altermatt(at)eawag.ch
+41 58 7 65 55 92
Dübendorf
Links e documenti ¶
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Moor, H.; Gossner, M. M.; Graham, C.; Hobi, M. L.; Holderegger, R.; Reber, U.; Altermatt, F.; Logar, I.; Matthews, B.; Narwani, A.; Seehausen, O.; Shipley, R. (2021) Biodiversitätsschutz dank Ökosystem-übergreifendem Denken. Forschungsinitiative Blau-Grüne Biodiversität (BGB), Aqua & Gas, 101(12), 44-49
Diritti d'autore ¶
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